COSMOBIKE Show Verona: parte 1°

Sono appena uscito dall’area fieristica di Verona dove ho visitato per il secondo anno consecutivo il CosmoBike Show. Unico evento di portata nazionale dedicato al mondo del ciclismo, ha ovviamente suscitato in me delle riflessioni che per quanto influenzate dal mio gusto personale, cercherò di trasmettervi.

Ecco le mie considerazioni prima di partire con le immagini.

  1. Non mi sento di poter dire che si tratta di un evento in crescita: forse per il numero di espositori (da verificare) ma non per l’importanza degli stessi. Assenti molti dei grandi marchi come Specialized, Trek, Cannondale, Merida, Pinarello….  Posso capire le motivazioni che li tengono lontani: ma come consumatore, non mi sento di dire che sia una buona scelta al 100%. Io ad esempio, pur essendo estremamente fidelizzato su alcuni brand, oggi ho visto alcuni bei prodotti esposti, che hanno fatto di molto vacillare le mie certezze. E non ho avuto il confronto, con i prodotti dei marchi a cui più sono legato… Insomma, agli assenti hanno comunque sempre torto…
  2. Fortissimo trend a crescere per i fenomeni Gravel, Street Bike, Single speed una presenza importante di telai in acciaio, Titanio.. l’elettrico sta spopolando. Moltissime le proposte per il trasporto urbano…. Si insomma, c’è del nuovo e non mi sembra si parli di una moda passeggera.
  3. Molte giovani o meno giovani aziende nazionali e non, che producono belle biciclette o telai. Si presentano in questa fiera, spesso con delle innovazioni, con una storia da raccontare, una immagine nuova e fresca, la trasmettono con passione attraverso il modo ed il tempo che ti dedicano per raccontartela. Esattamente al contrario di molti blasonati marchi (spesso Italiani) che oltre a non trasmettere innovazione, trasudano di una malcelata supponenza.
  4. Anche il mondo dell’abbigliamento tecnico mi è sembrato “brillante”, molte le proposte, nuove fantasie sulle stampe, un sacco di proposte fuori dalla norma che contrastano con un ritorno al Vintage, ugualmente molto presente. Fico.
  5. Freni a disco come piovesse. E’ il futuro. Anche se malignamente si potrebbe pensare che le case produttrici, elettrizzate dall’ok dell’UCI all’utilizzazione in gara, si siano lasciate prendere la mano. Ed ora che l’autorizzazione è stata tolta, hanno i magazzini pieni di ruote con i freni a disco. E per venderle, devono proporle…
  6. Sicuramente aumentata all’esterno l’area test: percorsi dedicati ai ragazzi, alle bici stradali ed alla MTB. Molte le case ciclistiche attrezzate con uno stand in esterno, (oltre che nei padiglioni coperti) per permettere di provare i loro prodotti. Sforzo apprezzabile, niente da dire, penso che per il futuro sarà sempre più importante.
  7. Affluenza: difficile essere esatti… io sono stato poche ore, mi sentirei di dire “bene” ma considerato che era Sabato mattino, sono comunque riuscito a vedere tutto con agio e senza dover spintonarmi con altre persone. Insomma, non era esattamente “murato” di persone.
  8. Ne vale la pena? io direi di si. Primo perché merita fiducia e supporto. Secondo perché è pur vero che non tutti sono presenti, ma resta comunque pur molto da vedere. Dodici euro di biglietto non sono poi un gran investimento.

Ed ora, una prima serie di immagini. Enjoi It

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Si chiama 3TEXPLORO la proposta (nonché la prima bici) di 3T didicata al settore gravel. Bella. Massiccia nel tubo obliquo, promette aerodinamiche definite come “estremamente performanti” Telaio in carbonio, ruote da 700c dino a 40mm di larghezza secondo una moda lanciata da Cannondale con Slate.

 

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Dettaglio del copertone e forcella. Il pneumatico una volta in pressione trasforma il diametro della ruota in un 28. Piccola divagazione: la mia prima bici da corsa mi è stata regalata quando avevo 14 anni. E’ passato parecchio tempo. Ma avevo una curva 3T… quindi sono sensibile al marchio..
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Sempre stessa bici ma in versione DARIO PEGORETTI. Roba da veri fighetti. Ruote a profilo alto e grafica meravigliosa ed unica. Io la terrei in salotto…

 

 

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Brompton: io ne vedo sempre di più in giro.. nelle stazioni, sugli autobus. Sembra un giocattolo ma in realtà è una vera bici. Super cool.
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Sarto modello Lampo: se non conoscete le Sarto, corrette a confessarvi. Recitate anche un rosario a vostra discolpa. Bella davvero. Quella in foto ha anche vinto un premio qui in fiera.
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Dettaglio del premio
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Dettaglio forcella e tubo obliquo della Sarto mod. Lampo
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Altro capolavoro. Questa è la “dinamica”

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Cyclist c’era. Ecco una cosa che mi fa ben sperare sul futuro dell’editoria specializzata. Ne ho già parlato in altro tread, questi sono dei fighi.
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Abbigliamento Endura. Bella roba e sono pure ironici (che non si sbaglia mai). Per interdeci, loro sono quelli che producono il tecnico per la Movistar.
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Dedacciai “Volata”. Categoria Streetbike”. Trasmissione a catena, cambio nel mozzo. Tutto qui? guardate le prossime foto…
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Faretti a Led inseriti nelle forcelle. wow…
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computer integrato
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luce posteriore integrata
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A molti Norco non dirà nulla. Ma non per chi arriva dal mondo della MTB… questa è la loro proposta per la strada.
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Ma ovviamente hanno anche una versione gravel in Carbonio
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Ed una versione gravel in Alluminio. Giusto perché non ci credono…
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Almeno 2 i fornitori Taiwanesi che propongono gomme “piene”. Quando il vecchio, diventa il nuovo… sembra facciano sul serio… Prestazioni? Peso? Garantite per almeno 5000 km.. di più non ho scoperto. Non sono forte con il taiwanese…
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Ecco qui un altro esempio… vedremo, se son rose, fioriranno…
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Vi lascio con questa sempre valida massima. Ma torno presto. Con altre foto…

CONTINUA QUI CON LA 2° PARTE