Cannondale Slate CX1: prova on the road.

Lo avevo mezzo promesso che ci sarei arrivato a mettermene una in Garage (qui). Beh, ci sono riuscito. E sono felice come un bambino.

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Dopo un paio di settimane ed un trecento km sotto le gomme, sono pronto a dirvi cosa ne penso, forte del fatto, che spesso le prime impressioni non sono esaustive, ma sono quelle giuste.

Quando l’ho inforcata per la prima volta e sono uscito di casa, ero nella convinzione di mettermi sotto il sedere una comoda ed accogliente poltrona Frau. Non è stato così: questa è una bici da strada prestata al fuoristrada. E’ cattiva ed ignorante e con una buona gamba, ed un pò di tecnica, vi porterà quasi ovunque.

Ma andiamo per gradi: quando mi sono presentato in negozio, con l’intenzione di ordinare la Slate versione 105 (la verdona per intenderci..) con il mio spacciatore di fiducia (leggi negoziante di bici) abbiamo passato qualche ora a giocare, nel tentativo di levare qualche etto: “montiamo qs cerchi, anzi no non si può, allora qs altri.. perché non cambiamo la sella, aspetta ci sarebbe qs curva manubrio fantastica…” poi come spesso accade, quando il mio spacciatore ha capito che ero maturo al punto giusto lancia la bomba “ma perché non prendi la versione Force CX1? Alla fine non cambi nulla e vai a spendere uguale… ed inoltre ne ho una in casa della tua taglia..” Baaaammmm… affondato e colpito. E così una magnifica Cannondale Slate CX1 nera opaca come il peccato è entrata nella mia vita…

Telaio: è in alluminio idroformato (su tutte le versioni). La geometria è sloping e decisamente sul cattivotto. Sul carro posteriore avete gli attacchi per un eventuale portapacchi, nel caso in cui voleste farci del cicloturismo. Il passaggio dei cavi è interno (cosa che non adoro) ed è definita come Di2 ready. La mia taglia è una S, aspetto che dovete considerare in tutte le successive considerazioni: telaio piccolo, tendenzialmente più rigido.

img_0224Forcella: è una Lefty che nello specifico prende il nome di Oliver. La tecnologia è sempre la stessa, ma adattata all’uso Gravel: avete “soli” 30 mm di corsa. Per quel che ho visto e che vi dirò, bastano ed avanzano. Diversamente, se volevo più corsa, mi compravo una Scalpel. Gli steli sono in carbonio, può piacere o no il braccio singolo, ma lasciatemelo dire è un capolavoro… In cima allo stelo avere un bel pulsante facile da usare con cui sbloccare o bloccare la forcella. Una ghiera viola vi permette di regolare il rebound (ritorno). La pressione si varia con una valvola posta sotto lo stelo. Una tabella di riferimento sul vs peso, vi da una indicazione della pressione di gonfiaggio. So che tutti ve lo starete chiedendo: “ma la forcella pompa da bloccata?” Da fermi spingendo sopra la troverete granitica. In corsa con tutto il vs peso caricato sopra e spingendo in modo secco la farete muovere di qualche millimetro. Se non siete Elia Viviani, in lotta per la medaglia olimpica, fregatevene… non ve ne accorgerete nemmeno. In compenso, in fuoristrada la Oliver fa tutto il suo dovere: affrontate uno sterratone acciottolato ai 30 orari e provate a bloccarla… il vs pollice sinistro cercherà immediatamente il pulsante di sblocco, ed un sorrisone vi spunterà in viso. Una nota sul mozzo anteriore: si tratta di un Lefty 50, quindi non l’attuale maxi montato sulle MTB Cannondale, poco male, va benissimo, ma se decidete per esempio, di comprare delle crossmax dedicate, sappiate che dovrete affrontare la spesa dello smontaggio del maxi montato di serie e del montaggio del 50 mm recuperato dal cerchio originale. I due attacchi per ovvi motivi non sono compatibili. Stesso discorso vale per quasi tutto il panorama ruote esistenti.

Cerchi: di serie degli onesti Mavic xm419 tubeless ready. Non li ho smontati e pesati (non ancora) ma per le ragioni spiegate dubito che mi avventurerò su altre soluzioni. Ho avuto qualche perplessità per la tenuta dei raggi (DT Swiss) ed eventuali deformazioni: per ora tutto bene.

img_0215Movimento centrale e guarnitura: qui si vola in Business. FSA BB30a e corona HollowGram Si SpideRing a 44 denti. Fate attenzione alcuni cataloghi riportano una corona più grande, quando nella realtà come detto di serie nasce con la 44. Va a gusti, ma le pedivelle anodizzate viola abbinate ai mozzi, trovo siano una roba da veri fighetti, bellissime. Non c’è il deragliatore anteriore è una monocorona. Vantaggi? Il peso e la semplicità (meno roba c’è, meno si rompe). Svantaggi? Viaggiando in velocità ed usando le corone posteriori piccole, avvertirete un “salto” leggermente più forte fra una e l’altra, rispetto alla Vs specialissima: nulla di tragico e che personalmente io abbia trovato veramente limitante, o fastidioso.

Corone posteriori: abbiamo un bel pacchetto Sram X1 10-42 ad 11 velocità. Facciamo un pochino di conti. Con la Slate 105 avete di serie un 52-36 e come pignoni un pacco 11-28. Con il 52×11 avete uno sviluppo lineare di 4,72 e con il 36×28 uno sviluppo di 1,28. Con il monocorona 44×10 lo sviluppo lineare sarà di 4,4 mentre quando salite sul 42 lo sviluppo lineare sarà di 1,04. In pratica sul classico drittone a tutta, sarete potenzialmente meno veloci con il monocorona, ma su una salita bastarda, ve la caverete alla grande con la CX1. Questo aspetto è quello che in maniera assoluta mi ha fatto scegliere questa versione: che mi frega di avere un missile da pista? Io con questa bici mi ci voglio divertire, mica fare il record dell’ora! E comunque con il 44×10 ho preso i 60 orari…. Bastano?

Copertoni: se ancora non lo sapete monta dei 650. Apriti cielo, scandalo, eresia, scomunica!!!! Boh, cosa volete che vi dica, secondo me ci hanno visto bene, tanto è vero che ora anche altri stanno seguendo la stessa strada (vedi 3T Exploro). Cerco di spiegarmi meglio: la Slate monta delle Panaracer personalizzate Cannondale, del diametro 42. La pressione di gonfiaggio consigliata è di 3 atm. Sulle prime uscite sono stato più alto (4 atm)  temendo di dover spingere un trattore (sull’asfalto) e poi km su km, ho continuato ad abbassare la pressione. Perché? Perché non vi è ragione di tenerle dure e diminuendola, aumenta la confidenza in fuoristrada. Inoltre anche a 3 atm, la spalla della gomma è abbastanza rigida da non deformarsi sotto il peso (contrariamente a quanto avviene con le gomme da MTB) e la sensazione (confermata quando si pedala) è che l’impronta a terra, rimanga comunque ridotta e la fatica non aumenti. Su asfalto vi accorgete di essere su una 42, perché ovviamente filtra meglio le asperità e poi perché quando uscite “en danseuse”(fuorisella), la bici è più “lenta” a scendere sul fianco dovendo ruotare su un diametro maggiore. Che sia chiaro, quando avvicinate il cerchio da 650 con qs ruote decisamente ciccione ai vs cerchi da 1300 gr della bici da corsa, vi accorgerete che il diametro delle due è.. identico! L’altra incredibile sorpresa è che filano che è una meraviglia: la mescola è differenziata, al centro più dura, sui fianchi più morbida… non so, se serva veramente, ma la scorsa domenica il classico grammo-maniaco, mi ha sorpassato su un drittone nella convinzione di lasciarmi li piantato: il costo della mia CX1 vale interamente l’espressione stampata sul suo viso, dopo una trainata di 5 km ai 50 orari nel momento in cui si è accorto che ero ancora attaccato alla sua ruota… Ovviamente in fuoristrada la musica cambia: se il vs obiettivo è solo fare gran velocità su sterrati o single track non impegnativi, sarete appagati, ma su passaggi tecnici, in discesa, o in giornate fangose, non faticherete a trovare il limite di queste gomme. Io non ho ancora affrontato la spesa di un paio di gomme più artigliate: ma chi lo ha fatto riferisce di una bici, che ancora una volta cambia carattere e riesce ad alzare notevolmente l’asticella delle sue possibilità. Vedremo, vi riaggiornerò.

Pedali: non ci sono ovviamente di serie. Io ho montato i sempreverdi SPD di Shimano nella versione XT. Per 30 grammi di peso, non ho voluto investire la differenza di valore negli XTR. Ho scartato la possibilità di un paio di pedali da strada, trovo non abbiano alcun senso. Non ho scelto i CrankBrothers nelle versione più leggere (Eggbeater) perché non amo molto la chiusura “morbida” di questi pedali. Gusti.

Deragliatore: è il Force CX1 a gabbia lunga. Io arrivo da uno storico Shimano. Non ne posso parlare male ma ancora devo trovare una piena confidenza soprattutto quando salgo sulle corone più grandi. Le scalate al contrario sono secche e rabbiose, veramente ignoranti, mi piacciono un casino…

Freni: sono a disco sempre Force CX1 idraulici con due rotori da 160 e 140 mm. La frenata è molto modulabile e non cattivissima. Penso (ma lo devo verificare) che le pastiglie siano metalliche, penso che a breve ne monterò di organiche per aumentarne il mordente. Ma è un mio gusto personale, frenare frenano ed anche bene.

Sella: è la Fabric Scoop Radius Race con il carrello in Titanio. Ero partito deciso nel voler montare la nuova Brooks C13: il mio spacciatore che non è un “Si Vende” mi ha detto “provala”… ed aveva anche qs volta ragione. E’ comoda e perfetta per il suo uso cioè il Gravel.

Tutto bene, ma alla fine come va sto giocattolo?

Impressioni su asfalto: come anticipato la Slate è una bici da corsa. Molti si faranno condizionare dal fatto che monta ruote da 650 e di larghezza 40 ed inoltre… ha una forcella  ammortizzata: niente di più fuorviante. La bici fila che è una meraviglia… e lo fa con una scioltezza che abbiamo dimenticato. C’è un tombino? E dove è il problema? Asfalto rovinato? Voliamoci sopra!  C’è traffico? Saltiamo sul marciapiede e con una manovra degna di Alberto Limatore scendiamo a ruota impennata! Insomma è divertimento puro e sicurezza al tempo stesso. Avete in mente la sensazione di quando affrontate con la specialissima una curva secca in maniera un po’ troppo brillante? Avete presente quel sudore che in una frazione di secondo vi si forma sulla schiena mentre in testa state già pensando “merda, questa volta cado..” bene, dimenticatela, qui si pedala senza pensieri. Sul fatto che la bici sia performante, qualcosa vi ho già detto: se Strava è il vostro unico Dio è naturale, ne troverete dei limiti: diversamente resterete stupiti dal suo rendimento ve lo garantisco.

img_0241Impressioni in fuoristrada: chiariamo subito una cosa, non è una MTB. Come detto è una bici da strada che vi consente di fare del fuoristrada: quanto fuoristrada? Il suo terreno di elezione sono le classiche carrarecce, i single track, le strade militari: su questi fondi potete sfoderare tutti i watt che avete, nella garanzia che non ci sarà altra tipologia di bici che possa tenervi la ruota. Più il fondo si fa difficile, più la salita è dura e più facilmente arriverete al limite: per essere pratici, ho fatto una salita del 13% dopo una pioggia, fondo misto roccia/sassi e ricoperta di foglie (bagnate). Sono arrivato in cima, ma ho messo il piede a terra un paio di volte e posso dirvi che, si, ok l’ho fatta, ma il divertimento è un’altra cosa… L’avrei fatta meglio con la MTB? Si. Se non altro per le gomme che sono state il vero fattore limitante. In discesa la musica è un pochino la stessa: se il fondo è buono e non avete esigenze di grande grip, farete dei numeri a medie impensabili. Seimg_0268 il fondo è scivoloso, sostituire immediatamente la tracotanza con una sufficiente dose di “sana insicurezza”. Per darvi una idea, la mia prima uscita è stata di 93 km di cui quasi 40 in fuoristrada. Dislivello totale 600 m (positivi) alla media dei 26 orari su strade che in parte non conoscevo.. e relative pause foto del mio giocattolo…
Prima dell’acquisto mi ero chiesto se esistessero veramente dei tracciati per sfruttare una Gravel o mi stessi facendo solo un film sull’onda dell’entusiasmo dei filmati che arrivavano dagli Stati Uniti: ho la risposta, c’è pieno di strade e stradine in cui infilarsi con una Slate… basta cercare. E sempre cercando, si trova un popolo di entusiastici pedalatori a cui aggregarsi. Magnifico.
Ebbene si: John Tomac, il grande John aveva ragione.. e brava Cannondale che con un po’ di coraggio è entrata nel segmento Gravel con una interpretazione originale ed efficace. 

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La Slate potrà piacervi o no. Ma finché non ci avete fatto sopra una bella sgroppata, permettetemi la presunzione, sono sicuro che non possiate averla capita veramente.

Enjoy it.

JT.     jt@cyclist4passion.com