Il recente caso dell’esclusione degli atleti Russi dalle Olimpiadi, mi aveva fatto ben sperare: la considerazione che mi era sorta è che finalmente qualcosa si stava muovendo, ai piani alti e che finalmente qualcuno avesse preso in mano il timone, puntandolo nella direzione di uno sport realmente pulito.
Ma dopo aver visto questo docufilm che parla del caso Schwazer, mi sono reso conto che le decisioni prese dalla Iaaf, forse potrebbe avere una correlazione con il terremoto creato dal caso Schwazer. Si ho parlato di terremoto… Guardatevi il filmato…
http://video.repubblica.it/embed/sport/operazione-schwazer-le-trame-dei-signori-del-doping/248406/248538&width=570&height=321
Leviamo subito la polvere: non sono un fan sfegatato dell’atleta altoatesino. Ma ho seguito il caso del suo secondo presunto doping, fin dal primo giorno. E la puzza di bruciato si sentiva da subito. Sono inoltre sempre stato uno strenuo sostenitore che chi sbaglia, deve pagare e se e per i recidivi non si può avere nessuna pietà. Ma qui a quanto pare, le regole vengono riscritte a piacimento, tutto è deciso a tavolino, qualcuno si può toccare altri sono intoccabili. La storia è sempre la stessa, amici, parenti nei posti giusti, mazzette… E poi si sa, se vuoi diventare Batman, hai bisogno di avere Pinguino: a quanto pare Schwazer era perfetto per farlo entrare nel ruolo.
Perché ne parlo qui in un blog di ciclismo? Perché mentre scrivo sto guardando la prova maschile su strada delle Olimpiadi. E la mente non può non correre al recente caso di Elizabeth Armistead. La fortissima ciclista Inglese, ha saltato 3 controlli doping, quindi squalificata, ma in barba alle regole è stata graziata e parteciperà alle Olimpiadi… Si lo so, ora mi direte che ha vinto il ricorso. Resta il fatto che con altri, non si è stati così magnanimi è un dato di fatto.
Continuo a guardare la gara di ciclismo e forse seguirò anche le altre discipline Olimpiche: ma sicuramente con occhi diversi ed un velo di tristezza.