Sono appena uscito dall’area fieristica di Verona dove ho visitato per il secondo anno consecutivo il CosmoBike Show. Unico evento di portata nazionale dedicato al mondo del ciclismo, ha ovviamente suscitato in me delle riflessioni che per quanto influenzate dal mio gusto personale, cercherò di trasmettervi.
Ecco le mie considerazioni prima di partire con le immagini.
- Non mi sento di poter dire che si tratta di un evento in crescita: forse per il numero di espositori (da verificare) ma non per l’importanza degli stessi. Assenti molti dei grandi marchi come Specialized, Trek, Cannondale, Merida, Pinarello…. Posso capire le motivazioni che li tengono lontani: ma come consumatore, non mi sento di dire che sia una buona scelta al 100%. Io ad esempio, pur essendo estremamente fidelizzato su alcuni brand, oggi ho visto alcuni bei prodotti esposti, che hanno fatto di molto vacillare le mie certezze. E non ho avuto il confronto, con i prodotti dei marchi a cui più sono legato… Insomma, agli assenti hanno comunque sempre torto…
- Fortissimo trend a crescere per i fenomeni Gravel, Street Bike, Single speed una presenza importante di telai in acciaio, Titanio.. l’elettrico sta spopolando. Moltissime le proposte per il trasporto urbano…. Si insomma, c’è del nuovo e non mi sembra si parli di una moda passeggera.
- Molte giovani o meno giovani aziende nazionali e non, che producono belle biciclette o telai. Si presentano in questa fiera, spesso con delle innovazioni, con una storia da raccontare, una immagine nuova e fresca, la trasmettono con passione attraverso il modo ed il tempo che ti dedicano per raccontartela. Esattamente al contrario di molti blasonati marchi (spesso Italiani) che oltre a non trasmettere innovazione, trasudano di una malcelata supponenza.
- Anche il mondo dell’abbigliamento tecnico mi è sembrato “brillante”, molte le proposte, nuove fantasie sulle stampe, un sacco di proposte fuori dalla norma che contrastano con un ritorno al Vintage, ugualmente molto presente. Fico.
- Freni a disco come piovesse. E’ il futuro. Anche se malignamente si potrebbe pensare che le case produttrici, elettrizzate dall’ok dell’UCI all’utilizzazione in gara, si siano lasciate prendere la mano. Ed ora che l’autorizzazione è stata tolta, hanno i magazzini pieni di ruote con i freni a disco. E per venderle, devono proporle…
- Sicuramente aumentata all’esterno l’area test: percorsi dedicati ai ragazzi, alle bici stradali ed alla MTB. Molte le case ciclistiche attrezzate con uno stand in esterno, (oltre che nei padiglioni coperti) per permettere di provare i loro prodotti. Sforzo apprezzabile, niente da dire, penso che per il futuro sarà sempre più importante.
- Affluenza: difficile essere esatti… io sono stato poche ore, mi sentirei di dire “bene” ma considerato che era Sabato mattino, sono comunque riuscito a vedere tutto con agio e senza dover spintonarmi con altre persone. Insomma, non era esattamente “murato” di persone.
- Ne vale la pena? io direi di si. Primo perché merita fiducia e supporto. Secondo perché è pur vero che non tutti sono presenti, ma resta comunque pur molto da vedere. Dodici euro di biglietto non sono poi un gran investimento.
Ed ora, una prima serie di immagini. Enjoi It



















