Lui era John Tomac. Ed era unico.

Americano, classe 1967. Ha corso in Mountain Bike ed è stato ciclista professionista su strada. Ha vinto molto, ma  non è stato il più forte in assoluto. Ma aveva classe da vendere. E noi aspettavamo solo i suoi passaggi…

Eravamo verso la fine degli anni 80, primi 90, periodo di piena esplosione della MTB. Un epoca fantastica, dove esisteva tutto lo spazio del mondo per sperimentare nuove soluzioni, nuove idee: qualcuna di esse resiste fino ad oggi, la maggior parte o erano di scarsa utilità, o sono state superate dall’avanzamento tecnologico.

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Un follower di C4P (che ringraziamo) ha scritto sulla pagina facebook:  “…Mi è venuto un colpo al cuore nel vederla. John Tomac, gli anni Novanta, anni pioneristici per la mtb. Non c’era internet e noi malati ci cibavamo degli articoli di Tutto Mountain Bike, un’autoritá a quel tempo in materia. Tomac era un personaggione e in quel tempo in cui giá la mtb era roba da setta religiosa lui decise di usare il manubrio da strada per le cross country. Impazzimmo nel vederlo al Ciocco in tv, sulla Rai…”

JT1Non vi sto a raccontare tutta la storia di John Tomac. Potete trovare una buona biografia su Wikipedia… ma la cosa che qualsiasi biografia non riuscirà a spiegarvi è lo stile, l’aggressività unita alla naturalezza del gesto atletico che Lui riusciva a trasmettere. Era di un altro pianeta…

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Ruota lenticolare Tioga distrutta.. ma non si molla, bici in spalla e via andare. Come Gill…

 Insomma, avete presente quando Gill Villeneuve guidava la sua Ferrari? Non che gli altri guidassero male, ma lui…. era un’altra cosa.

 

Ad un certo punto della sua carriera Tomac, decise di provare anche la carta del ciclismo su strada (lo fece per 3 anni partecipando anche al giro d’Italia) e nel tentativo di avvicinare quanto più possibile l’assetto delle due biciclette (MTB e Strada) montò e corse per un lungo periodo con la curva da ciclismo sulla sua Mountain Bike. Eravamo in estasi…

Ed ora cercherò di motivarvi perché questo mio ultimo articolo è collegato al precedente: guardate le 2 foto sopra. A DX la bici di John Tomac (una Yeti.. che sogno..): stiamo facendo un tuffo nel passato di circa 25 anni. A SX l’interpretazione di Cannondale per il segmento Gravel- New Road. Forzando un po’ il concetto, possiamo affermare che John era avanti anche in questo e che forse oggi, non abbiamo veramente inventato nulla di nuovo.

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La molla della passione è scattata. Almeno la mia… Non posso non brillarmi gli occhi vedendo al Slate di Cannondale…

 

JT          jt@cyclist4passion.com