La magia della Milano – Sanremo

Una corsa di oltre 300 km che parte dalla profonda pianura Padana ed arriva nella terra dei fiori: una gara che sulla carta non sembrerebbe promettere emozioni. Ed invece, ancora una volta, la magia si ripete….

Il poggio: una salita non particolarmente importante, ma che spesso, spessissimo, con la sua vicinanza all’arrivo, fa letteralmente esplodere la corsa. E così è stato, anche quest’anno seguendo un copione in cui molti speravano. Su di lui, il bomber, Peter Sagan, il pluricampione mondiale, i fari erano sanremopuntati già da giorni e non ci ha deluso, piantando una fucilata carica di sale, nelle gambe dei suoi avversari, talmente forte da farti sembrare il gruppo fermo. Non oso immaginare la delusione di tutti quelli che erano chiamati, ad essere attori di questa giornata, che dopo 280 km e 7 ore di fatica, hanno visto in pochi istanti, smaterializzare il loro sogni e realizzarsi il peggiore degli incubi. E lui, il campione che se ne va, trascinandosi a ruota un risorto Kwiatkowski e Alaphilippe…

E poi l’arrivo, che sembrava scontato. Ma nel ciclismo come nella vita, poche cose sono scontate. Sagan lancia su via Roma, con coraggio, una lunga volata. Kwiatkowski lo segue, ed incredibile, sull’arrivo, lo batte di un niente… Bravo, bravissimo, nulla da dire… Sagan nell’ultimo strenuo tentativo di vittoria, con un colpo di reni lancia la bici in avanti e sfiora la caduta, con un numero da vero circo e anche grazie anche all’appoggio che trova sul corpo del polacco. Visto al rallenty non si capisce come ci sia riuscito, un numero pazzesco…

Ha vinto il più forte, lo spettacolo è stato enorme, le attese sono state solo in parte rispettate: la magia della Milano Sanremo si è rinnovata ancora una volta.

Ora ci toccherà aspettare un altro anno… ma soprattutto, vi prego, non svegliatemi… Non voglio nemmeno pensare, che un giorno, anche un solo sospetto, relativo all’uso di chimica o di doping tecnologico, possa adombrare questa giornata di sport e questi magnifici gladiatori. Il mondo, ha bisogno di campioni che ci facciano sognare e non di sogni da mandare in frantumi. Grazie Peter e grazie Michal.

JT        jt@cylist4passion.com

Articoli correlati: Peter Sagan